Violenza
In Italia la violenza sulle donne è un fenomeno diffuso e ancora in gran parte sommerso. Secondo l’ISTAT (2015)1, 6 milioni e 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. E’ stato stimato (anni 2015-16) che 8 milioni 816mila (43,6%) donne fra i 14 e i 65 anni nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale e che siano state 3 milioni 118mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni. Si tratta di valori in calo rispetto alla precedente rilevazione ISTAT del 2008-09, ma se consideriamo anche i soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro è possibile stimare che 1 milione 173mila donne (7,5%) sono state vittima di ricatti per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere avanzamenti professionali.
Spesso le forme di violenza possono portare a degli estremi, come nel caso del femminicidio. Nel 2016 le vittime di femminicidio sono state 149, di cui tre quarti uccise da un marito, fidanzato o convivente. Una donna uccisa ogni due giorni. Nel nostro paese diminuiscono gli omicidi, ma non quelli contro le donne in ambito familiare o di relazione affettiva.
Un elemento utile per districarsi da queste situazioni è soprattutto imparare a riconoscere la violenza. Troppo spesso atti violenti non vengono riconosciuti solo perché ci sono violenze più socialmente accettate di altre. Generalmente ci accorgiamo della violenza solo in presenza di uno schiaffo, o peggio di un calcio o un pugno. Accorgerci di essere all’interno di una relazione violenta può aiutarci a venirne fuori prima di superare certi limiti.
Vediamo quali possono essere i tipi di violenza
Violenza psicologica
Accompagna quasi sempre la violenza fisica ed in molti casi la precede. È una forma di abuso e mancanza di rispetto che va a intaccare l’identità della donna, sia in quanto donna che in quanto persona. Spesso è presente negli atteggiamenti e dinamiche presenti sin dall’inizio della relazione, avanzano gradualmente e finiscono con l’essere accettati dalla donna, magari anche rinforzati da idee poco funzionali come “il vero amore è anche accettare i difetti dell’altro” o “l’amore è anche sopportare”, spesso la donna non riesce a vedere quanto siano dannosi e lesivi per la sua identità. Svalorizzazione, magari una semplice frase come “non sai fare neanche questo” o “tu sei una ragazza debole e fragile, ci sono io a risolverti i problemi” stimolando un senso di dipendenza, trattare come una cosa propria, eccessiva attribuzione di responsabilità e colpe, distorsione della realtà oggettiva “tutti dicono che sei X”, portare a un progressivo isolamento dalle amicizie o influenzare marcatamente anche le scelte quotidiane, un comportamento persecutorio (stalking), indurre una paura cronica, sono solo alcuni esempi..
Violenza fisica
Questo tipo è il più facile da riconoscere, in quanto è inclusa in tutti i maltrattamenti fisici esercitati su un’altra persona. Spintonare, costringere nei movimenti, sovrastare fisicamente, rompere oggetti come forma di intimidazione, pizzicare, mordere, tirare i capelli, gettare dalle scale, prendere a pugni, calciare, picchiare, schiaffeggiare, bruciare con le sigarette, privare di cure mediche, privare del sonno, sequestrare, impedire di uscire o di fuggire, strangolare, pugnalare, uccidere.
Violenza sessuale
Imposizione di pratiche sessuali non desiderate. Coercizione alla sessualità, essere insultata, umiliata o brutalizzata durante un rapporto sessuale, essere presa con la forza, essere obbligata a ripetere delle scene pornografiche, anche essere “prestata” ad un amico per un rapporto sessuale.
Violenza economica
Ogni forma di privazione e controllo che limiti l’accesso all’indipendenza economica di una persona. Privare delle informazioni relative al conto corrente e alla situazione patrimoniale e reddituale del partner, non condividere le decisioni relative al bilancio familiare, costringere a fare debiti, tenere in una situazione di privazione economica continua, impedire di lavorare, sminuire il lavoro della donna, obbligarla a licenziarsi o a cambiare tipo di lavoro oppure l’appropriazione dello stipendio.
Questi diversi tipi di violenza possono presentarsi isolatamente, ma spesso sono combinati insieme. In particolare, come già accennato, la Violenza Psicologica è quasi sempre presente. Si è all’interno di una relazione violenta se uno o più di queste modalità è presente in modo cronico e prolungato nel tempo. E’ ovvio che dire “ti trovo ingrassata” non è un atto di violenza, ma se rimarcato più volte al fine di umiliare, ferire, manipolare allora questo dovrebbe portarci ad analizzare cosa stiamo vivendo.
Una corretta divulgazione e sensibilizzazione sul tema, già a partire dalle scuole è fondamentale per attivare quel processo di consapevolezza nelle donne e negli uomini di domani.