Stress Negativo

Stress Negativo

Introduciamo oggi qualche informazione sul tipo di stress che tutti conosciamo: lo stress negativo, ovvero il distress!
Estremamente sgradevole, accompagna quasi sempre quella sensazione di essere sopraffatti dagli avvenimenti, porta con sé ansia e una preoccupazione diffusa e non ben definita, una sensazione di goffaggine, impotenti. In questo caso le cose sembrano sommarsi in modo continuo, aumentando sempre più il carico, la fatica e soprattutto la durata! Inoltre si verifica anche una riduzione delle nostre prestazioni
Ad esso sono legate le maggiori difficoltà emotive e relazionali, che spesso possono sfociare anche in problematiche psicologiche o fisiche.

L’organismo che reagisce a delle difficoltà contestuali, va a recuperare l’energia di cui ha bisogno, tramite un processo naturale di adattamento e di difesa, che è possibile suddividere in 3 fasi:
1. una reazione di allarme, ovvero quando l’organismo si accorge che c’è qualcosa che non va;
2. una reazione di adattamento, dove avviene la sovrapproduzione di cortisolo che ha, come conseguenza, la soppressione delle difese immunitarie
3. una reazione di esaurimento, che se troppo dilungata nel tempo può portare a debilitanti periodi sfiancatezza
Queste 3 fasi fanno parte della “Sindrome Generale di Adattamento” identificata da Seyle. Lo scopo di questi cambiamenti è uno solo: rispondere alla condizione in termini di “combattimento o fuga”

Il tipo di risposta allo stress stress identificata da Selye è influenzata da:

  1. Stressor che possono essere fisici, metabolici, psicologici, sociali. Ognuno di questi è caratterizzato da una stimolazione diversa di uno o più sistemi organici, nervoso o endocrino. Oltre alla tipologia dello stressor è importantissima anche la durata. la frequenza e l’intensità, quest’ultima varia in particolare da individuo a individuo e dalla capacità di risposta di ognuno. Quando lo stressor è troppo potente, frequente o duraturo può superare la capacità di resistenza dell’organismo e sfociare in un disagio più grave.
  2. – Individuo: dipende oltre che dal patrimonio genetico dell’individuo, anche dalla capacità di reazione bio-psico-emotiva dell’individuo oltre che dalle esperienze passate. E’ importante il profilo di personalità dell’individuo, oltre che l’età, il genere, e il livelli di attività del sistema immunitario e nervoso. Fondamentale è anche l’alimentazione, poiché il detto “siamo ciò che mangiamo” vale anche qui!
  3. – Ambiente: da intendersi sia come ambiente esterno che interno. Per il primo potremo considerare oltre che al clima, anche lo stato delle interazioni sociali. l’occupazione, la famiglia ecc.

Rimanete aggiornati, a breve presenteremo le fasi del distress cronico, potresti ritrovarti in una delle fasi?

 

 

 

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